Finito di leggere questo stupendo libro! E' davvero stupefacente scoprire che Manfredi ha integrato nella sua serie a fumetti tantissimi personaggi che compaiono in questo libro.
Le cose che più mi hanno colpito sono state sicuramente la agghiacciante narrazione del massacro del Sand Creek e la triste nascita per mano del generale Sheridan del detto "L'unico indiano buono è un indiano morto". Ma la cosa che più mi ha 'stranito' è la parabola di Crook: come sappiamo Crook è stato un acerrimo nemico degli indiani, ma non sapevo che Crook col passare degli anni sarebbe diventato uno dei più fervidi sostentori della causa indiana, intraprendendo addirittura azioni legali a favore di un indiano preciso, Orso i Piedi, che grazie a Crook acquisterà lo stato di cittadino americano a tutti gli effetti, una vittoria però effimera.
Ci sono alche alcune cose che mi hanno fatto rimanere un po' basito: la prima è la leggendaria figura di Geronimo, che in questo libro viene dipinto un po' come un ubriacone inconcludente, e la stessa figura di Victorio, un indiano più sanguinario che giusto. Se non sbaglio Manfredi ci narrerà le guerre di Victorio contro Crook in Messico, ma da questo libro vengo a sapere che Crook e Victorio si sono solo sfiorati, non hanno combattuto.
Ci sono alcuni momenti anche di ironia: durante un incontro fra un indiano e Custer, c'ra un traduttore indiano che però non riusciva a farsi capire bene dal generale, e per esortarlo gli diede dei colpi sull'avambraccio, diicendo a Custer "Vai, figlio di puttana, vai!", le stesse parole che l'indiano aveva sentito dire ad alcuni soldati ai loro cavalli!
Comunque a parte questii (pochi) siparietti il libro è di una tristezza infinita, e fa riflettere, e molto, sugli indiani e sulla loro storia. E da un grande valore (come se ce ne fosse bisogno) alla serie di Manfredi, che alla luce della lettura di questo libro mi balza agli occhi sempre più come un vero e proprio capolavoro.
Edited by | Zed | - 31/5/2009, 22:24